Siamo sicuri che il tuo capo conosca il segreto per una presentazione eccellente? Ti racconto una storia: il capo ha appena concluso un’altra entusiasmante (pensa lui) presentazione durante la riunione annuale delle vendite. Solo che non è stata affatto entusiasmante, era noiosa, un po’ prolissa e il suo messaggio non era molto chiaro.

Scende dal podio e chiede a te, suo responsabile marketing: “Come sono andato?”
Tu, come risponderesti?

    1. Fai il gesto di infilare un dito in gola per dimostrargli che la sua prestazione è stata più che pessima?
    2. Gli passi il nome di un buon speech coach e speri che capisca il messaggio in codice?
    3. Oppure dici semplicemente: “Ottimo, capo!” e sfoggi un sorriso leggermente imbarazzato?

La maggior parte delle persone risponderebbe la numero 3, d’altronde nel momento subito dopo il discorso, è un po’ tardi per migliorarlo. Inoltre, mentre il poveretto scende dal palco, è inondato dalle emozioni del momento e non sentirà le vostre brillanti osservazioni oppure ne sarà profondamente ferito. Meglio quindi lasciar correre e poi, come per incanto, un momento giusto per dirlo non arriverà più. Il tuo capo rimarrà beatamente ignaro di come vengono recepiti il suoi discorsi.

Le persone di potere a volte possono farla franca con una limitata capacità di public speaking, perché la loro credibilità gli precede, grazie alla loro posizione. Ma una mancanza di feedback utile può danneggiare la credibilità dei manager in molti modi, all’interno e soprattutto all’esterno della loro organizzazione.

L’effetto Dunning-Kruger

Sono quasi certa che la spiegazione di questo fenomeno sia da ricercare nell’effetto Dunning-Kruger – una distorsione cognitiva detta anche bias, a causa della quale individui poco esperti e poco competenti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità.
È terribilmente comune e mi ricorda la favola di Hans Christian Andersen de I Vestiti Nuovi dell’Imperatore, che racconta di due tessitori che promettono a un imperatore un nuovo vestito che risulta invisibile a coloro che sono stupidi o incompetenti. Quando l’imperatore sfila davanti ai suoi sudditi con i suoi nuovi abiti, nessuno osa dire che non vede alcun vestito, finché una bambina grida: “Ma l’imperatore è nudo!”.

Quella bambina ci insegna il segreto delle grandi presentazioni: promuovere una cultura aziendale che preveda feedback utili e gentili, non solo tra i sottoposti e i capi, ma tra tutti.

Che aspetto ha un feedback utile e gentile?

È tempestivo, specifico e commenta sia ciò che è andato bene sia ciò che potrebbe essere migliorato, e infine suggerisce come migliorare per la prossima volta. Non solo, viene dato con la sincera intenzione di aiutare e non di criticare.

Facile, vero? Beh, non sempre. Il nostro ipotetico capo nella storia di apertura ha iniziato bene: ha richiesto un feedback, anche se probabilmente non era il momento giusto in pubblico, subito dopo la presentazione. Infatti, chiedere un feedback segnala ad amici, colleghi e collaboratori che dai valore alla loro opinione. Vi assicuro che lo daranno volontariamente, anche se potrebbe essere necessaria un po’ di pratica per ottenere un feedback utile. Pazienza, arriverà.

Se sei manager – o chiunque – ti suggerisco di ottenere prima un feedback durante le sessioni di prova, oppure affidarti ad una piattaforma come Yoodli per ottenere informazioni analitiche sulla vostra presentazione come dati sulle parole di riempimento, sulle parole chiave, sul volume e velocità di parlato e così via.

Svelato il segreto per una presentazione eccellente!

Il feedback!! In un’azienda in cui questo è la norma nessuno deve rischiare di danneggiare la propria credibilità perché non conosce l’impressione che fa sul proprio pubblico. E soprattutto, gli eventi aziendali saranno molto più coinvolgenti e divertenti e utili!

Se solo l’Imperatore l’ avesse saputo.

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