E’ incredibile quanto il suono della nostra voce racconti di noi.

Ho acquisito e sviluppato progressivamente una sensibilitá al suono della voce durante la mia attività di Vocal Coach. Mi sembra di vedere/vivere la vita di una persona al nascere del solo momento dell’ ascolto del suono della sua voce, indipendentemente da ciò che dice. I contenuti sono un costrutto verbale, una elaborazione.

La verità risiede nel nostro suono.

In altre parole, quando conosciamo una persona, quali sono i nostri sensi maggiormente implicati? La vista e l’ascolto. Ma ancora prima dell’ascolto dei contenuti, sussiste uno stato prodromico a questo ascolto che è la percezione/trascodifica del significante ovvero del suono puro. Ed è proprio quel significante che richiama il nostro stato atavico; quel’epoca prima dell’invenzione del linguaggio. Sapevamo leggere ed esprimerci al meglio fidandoci ed affidandoci al nostro suono e all’ascolto del significante. Abbiamo ancora questa capacità/sensibilità della percezione del significante. Sappiamo ascoltare consapevolmente il suono della voce umana. Così, possiamo comprendere in profondità chi abbiamo di fronte, al di là delle sue abilità a tessere parole e a proporci contenuti.

Pertanto, allineiamo suono e contenuto in modo tale che nulla arrivi distorto o incompleto all’interlocutore. Solo così la nostra comunicazione oltre che efficace, risulta vera, allineata al nostro contenuto. In termini più romantici, la voce umana arriva al “cuore”, al di là delle parole che usiamo.

Stefano Volpe (Aprile 2019)

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